"Dopo una campagna
elettorale in cui si è dato grande risalto al tema della sicurezza, nel
consiglio comunale di lunedì 21 settembre, vedremo tradotte le intenzioni
dell'amministrazione in linee di mandato ancora molto vaghe, specie negli
impegni specifici. Addirittura contraddittori, perché nello stesso consiglio,
siamo chiamati a votare il conferimento all'Unione dei comuni della funzione di
Polizia municipale e Polizia amministrativa locale": l'accusa alla
amministrazione di Faenza arriva dai consiglieri 5 Stelle, Massimo
Bosi, Andrea Palli e Maria Maddalena Mengozzi. "E si scopre perché, pur avendo il
Comune la possibilità di fare nuove assunzioni per la funzione, queste non
siano state fatte - proseguono i consiglieri pentastellati -. L'amministrazione
aveva già preso impegni con la Regione di accorpare la funzione a livello di
Unione, avendo come beneficio, per il solo fatto di fondersi in Unione, la
possibilità di non doversi più allineare alla dotazione organica prevista di 86
operatori sul totale dei singoli enti interessati (numero indicato dalla legge
regionale in base agli abitanti: "1 vigile ogni 1000 abitanti”). Con la
costituzione del corpo unico, infatti, si può prevedere un nuovo standard
minimo di dotazione organica di operatori ridotto del 20%, pari quindi ad un
totale di 69 operatori previsti per il corpo unificato, che significa, allo
stato attuale (66 operatori in servizio), la possibilità di incrementare
l'organico di sole 3 unità l'organico". "Sebbene la Polizia
Municipale non abbia un ruolo attivo nella repressione dei reati - è la
posizione dei grillini -, nel presidio del territorio svolge una azione
determinante. Ma con la creazione del Corpo Unificato, addio possibilità di
incremento del personale, più carichi amministrativi per Faenza, più distanze
da coprire con le stesse pattuglie, servizi riorganizzati con minori
disponibilità in termini di orario nei presidi dei comuni fuori Faenza e
passaggi amministrativi interni nell'iter di pratiche, che da questi comuni
dovranno convergere su Faenza. Un percorso di accorpamento, in parte già
realizzato, i cui effetti in termini di impatto economico, patrimoniale e
finanziario, che evidenzi la situazione ex-ante nei singoli bilanci dei comuni
interessati ed ex-post negli stessi bilanci ed in quello dell'Unione, come pure
gli indicatori relativi al livello di servizio assicurato ai cittadini, non
sono stati esplicitati. Nonostante si tratti di un percorso intrapreso da
tempo, ci si trova ad esaminare un provvedimento carente di queste evidenze,
negli ultimi giorni utili per permettere all'amministrazione di ricevere dalla
Regione 50.000 euro, una tantum, da destinare prevalentemente ad investimenti,
con cui ha barattato i tagli di personale e spese per la funzione, da ora e per
i prossimi anni. È così che il PD regionale vuole gestire tutti i settori;
"accorpa, taglia ed impera"
ha sostituito il "divide et impera" nella guerra in cui si trovano
tutti i giorni i cittadini per far valere i propri diritti. Nella sanità, nei trasporti, nelle
amministrazioni locali. In questo ha deciso di primeggiare l'Emilia
Romagna; a questo si adegua anche l'amministrazione faentina".
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