Manuela Rontini
consigliere regionele PDDisponibili risorse per 23,5 milioni di euro.
La competitività di un
territorio non si misura solo con fattori economici. Conta la qualità
della vita, l’ambiente, la coesione sociale. Un insieme di aspetti che si
possono trovare nelle aziende agricole emiliane e romagnole, ricche di prodotti
Dop e Igp, di produzioni bio, di attenzione nei confronti dei territori più a
rischio spopolamento. Su questi temi la Regione Emilia-Romagna ha scelto di
investire con un bando da 23 milioni e mezzo di euro che, grazie ai
cofinanziamenti privati, sarà in grado di movimentare oltre 58 milioni di euro.
I fondi, primo bando del Psr 2014-2020 sugli investimenti, saranno destinati
alla modernizzazione delle aziende agricole, per renderle più efficienti e
competitive sui mercati, senza però snaturarne le caratteristiche. Che, al
contrario, dovranno essere esaltate: “Finanziando l’innovazione in azienda e il
miglioramento delle produzioni – commenta la consigliera regionale Manuela
Rontini – la Regione conta di incidere positivamente sull’ambiente e sulla creazione
di posti di lavoro. Potranno
essere finanziati interventi, da 10mila euro fino a 3 milioni e mezzo, a
copertura del 40 per cento delle spese o del 50 per cento nel caso di giovani
agricoltori“.
Gli interventi, da
realizzare entro 12 mesi, potranno riguardare la costruzione o
ristrutturazione di immobili produttivi, gli interventi di miglioramento
fondiario, l’acquisto di macchinari, attrezzature, impianti di
lavorazione e trasformazione dei prodotti. Ma anche: gli investimenti per avviare
la vendita diretta, così come l’acquisizione di programmi informatici,
brevetti, licenze.
Le domande potranno essere
presentate dal 15 aprile al 15 luglio 2016. Saranno premiati i progetti
dedicati all’agricoltura bio, quelli che favoriscono l’aumento di occupazione o
la riduzione del consumo di suolo agricolo. La ripartizione delle risorse tocca
diversi settori produttivi: 5,7 milioni di euro per l’ortofrutta; quasi 5,1
milioni per il lattiero-caseario; 4,9 per il cerealicolo, colture
industriali, foraggere e sementi; 2,6 per il comparto avicolo e le uova; 2,3
per le carni suine; 1,4 per il vitivinicolo; oltre 960mila euro per le carni
bovine e oltre 550mila per ovicaprini, miele, olio, aceto e vivaismo.
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