SONO NOVE le richiedenti asilo politico accolte dall'otto marzo a
Fognano in una casa dell'Associazione Mondo Indiviso. Tutte donne dai 18 ai 33
anni, fra loro anche una mamma con un piccolo di due anni, provenienti da
diverse regioni dell'Africa: Nigeria. Mali, Costa d'Avorio, Togo, Camerum e
Somalia. Sbarcate all'inizio dell'anno in Italia, a Lampedusa, poi trasferite a
Bologna, in seguito sono state destinate a Fognano nella casa riconosciuta come
struttura di accoglienza attraverso un bando Asp - Azienda Servizio alla Persona. Il loro ingresso nella
frazione brisighellese non e passato inosservato alimentando negli abitanti il
desiderio di una buona integrazione nella vita della comunità delle giovani
rifugiate. «E quanto si prefigge il progetto che coinvolge volontari di Amici
Mondo Indiviso in collaborazione con la cooperativa sociale Farsi Prossimo -
Caritas diocesana di Faenza» spiega
Francesca Conti, assistente sociale di Riolo Tenne che tutela le rifugiate
insieme alla faentina Giorgia Naldi. Quest'ultima ha già avuto l'opportunità di
sperimentare l'accoglienza: la sua famiglia è stata tra le prime in Italia ad
aderire al progetto di Caritas Italiana
'Un rifugiato a casa mia', vivendo a tutto tondo il valore di ospitalità
e accompagnando la persona accolta a inserirsi gradualmente nel contesto
sociale. «ANCHE FOGNANO ha risposto in modo meraviglioso esprimendo un'accoglienza con l'A maiuscola - aggiunge
Francesca Conti il paese era stato informato dell'arrivo delle rifugiate
durante incontri pubblici presieduti
anche dal parroco don Santandrea dal
sindaco Missiroli, dall’'assessore alle politiche sociali Ballanti e dalla
dottoressa Mancini della Prefettura, ma non ci aspettavamo tanta
collaborazione». In paese resteranno diversi mesi in attesa di ricevere il
riconoscimento di protezione internazionale dalla Prefettura di Forli. Una
commissione territoriale ascolterà i motivi della loro fuga dal paese di
origine valutando, caso per caso, il loro periodo di permanenza a Fognano. Ora
seguono corsi di lingua italiana (12 ore settimanali) e «le più giovani si
allenano in palestra con la squadra del Basket Tre Colli, ma stiamo valutando
anche un calendario di altre attività
come corsi di cucito e cucina e laboratori di orto e giardinaggio - conclude -
questo dimostra che i rifugiati non sono solo soggetti vulnerabili ma anche
cittadini attivi in grado di mettere a sistema le proprie capacità e competenze
a vantaggio della comunìtà locale».
Margherita
Rondinini
Felici e contenti tutti i fognanesi e brisighellesi???
RispondiEliminaE vai prendiamone sempre di più. ..
RispondiEliminaE vai prendiamone sempre di più
RispondiEliminaChe cavolate! Contente saranno loro, visto che vanno al Tuodì e comprano di tutto di più. Vanno a correre, comprano creme per la pelle solo di una certa marca, smalti per le unghie, ecc. Ma queste non dovrebbero fuggire dalla guerra e dalla fame? Sono più grasse di noi. Mi piacerebbe che i nostri pensionati potessero permettersi di fare le spese che fanno loro. Signora Rondinini, quando scrive gli articoli si informi meglio, nessuno è contento del loro arrivo e del loro mantenimento...solo qualche ipocrita lo è!
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