Recuperati scheletri, vasi,
monete . Francesco Donati – corriere
Romagna. I dieci anni di scavi hanno reso Visibile un insediamento molto ampio.
Ora si distinguono bene il perimetro del castello con ruderi di notevoìe
grandezza, la rete viaria, la corte, l'abitato dentro o in prossimità delle
mura, i camminamenti, l'ingresso principale, la torre di guardia e perfino una
pusterla (ingresso secondario), nonché la presenza di focolari. Negli anni sono
emerse numerose sepolture, camere mortuarie, ossari e addi-rittura un'edicola
funeraria completa di abside di 3 metri per 4 e mezzo, distanziata dalla rocca
con un suo cimitero databile intorno al 1300. Tra i ritrovamenti: boccali di
maiolica. bicchieri di vetro, dadi di osso, ditali in bronzo, monete, armi,
vasellame, accessori, addirittura mobili. Una casa presenta un silos per la
conservazione delle derrate e un sistema di approvvigionamento idrico direttamente dalla roccia alla cucina
sfruttando il carsismo tipico della zona con relative cisterne. Il tutto
testimonia la presenza di un'ampia comunità in piena attività. Arcate atte a
contenere alcune botteghe di artigiani e un forno per il pane dimostrano
resistenza di un quartiere produttivo dotato di uno spazio aperto per il
mercato. Gli scheletri hanno contribuito a meglio definire i vari aspetti della
comunità insediata: studi di vita, salute, economia, politica. Nel 2015 è
partito un progetto scientifico di spessore internazionale che coinvolge i
dipartimenti di Storia cultura e civiltà, di Antropologia e Medicina
dell'Università di Bologna, finalizzato a trovare attinenze e discendenze tra
gli abitanti di allora e gli attuali. Un estratto delle eccellenze
archeologiche provenienti dagli scavi di Rontana sono state collocate nella
Rocca di Brisighella, nel percorso museale inaugurato quest'anno. (f.d.)
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