CASOLA VALSENIO. «Allo stato
attuale e con le condizioni esistenti oggi quella della fusione amministrativa
tra comuni non è una priorità in agenda a Casola Valsenio. Chiaro che quello che
sta succedendo a valle, precisamente a Castel Bolognese e Solarolo, ci interessa
e ci incuriosisee. Vediamo cosa emerge dal documento di fattibilità che si sta
preparando». Non si sbilancia o lascia trasparire particolari intenzioni 11
primo cittadino di Casola Valsenio, Nicola Iseppi, a proposito delle ventilate
fusioni di cui tanto si sta parlando in queste settimane. Un argomento politico,
ma non solo, che è tanto d'attualità quanto spinoso. Campanili e difesa delle
proprie identità storiche, amministrative, economiche e socio-culturali non
sono di certo messe in discussione da un 'eventuale fustone fra le diverse
realtà. «Non è questo il motivo che ci porta a non prendere in considerazione questo
progetto - aggiunge Iseppi -. Penso che oggi non ci siano ancora le condizioni
complessive ma non vuoi certo dire che non ci saranno mai». Cioè Casola non è
detto che continuerà a "correre da sola", ma allo stesso tempo non
sembra avere nemmeno così tanta fretta di creare tandem con realtà vicine.
«Sappiamo che di risorse la Regione su questo capitolo ne sta mettendo tante.
Però non deve essere questo l'unico motivo stimolatore di passaggi così
importanti. Per quanto riguarda Castel Bolognese e Solarolo - spiega il sindaco
appaiono evidenti le similitudini e le vicinanze. Il documento credo le porterà
ulteriormente alla luce. Un passaggio di fusione mi sembra quindi non una cosa
così staaordmaria o fuori dagli schemi politico-amministativi per i territori».
Se mai fusione dovrà esserci, anche per
Casola Valsenio Iseppi ipotizza alcuni scenari. «Per conformità credo che
Casola Valsenio possa guardare alla vicina Riolo Terme. E sicuramente la strada
più facile e semplice. Ma guardiamo oltre la dimensìone territoriale e di vallata
anche con Brisighella (basti pensare all'esperienza della Comunita montana
deU'Appennino faentino prima e all'Unione della Romagna faentina oggi, una
fusione potrebbe essere presa in considerazione. Sono ipotesi che lancio ora -
tiene a sottolineare il primo cittadino - ma non ci sono ragionamenti operativi
in essere. Stiama a guardare cosa succede nella bassa valle del Senio». Intanto
l'approcciò amministrativo, ad avviso del sindaco casolano, «deve proseguire con
determinazione nell'Unione. Entro un paio di anni tutti i servizi funzioni
saranno in capo a questo ente di secondo livello. Uno strumento che dovrà e
potrà fare bene all'intero territorio e che non è non sarà in discussione nel
futuro nemmeno con fusioni in atto o realizzate», (r.i.)
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