LE “FESTE MEDIOEVALI” DEL 1983 -4^
Edizione-
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Le Feste Medioevali, nate nel 1980, furono
organizzate dal Comune di Brisighella e nello specifico dall’Assessore alla
Cultura e poi Sindaco di Brisighella Vincenzo Galassini, con la
direzione artistica del prof. Andrea Vitali. La direzione e la gestione
del binomio Vitali-Galassini continuarono fino al 1995 giungendo ad una
presenza di ben 35.000 visitatori paganti. Le Feste si autofinanziavano
attraverso gli incassi derivati dalle entrate, dagli sponsor e dal finanziamento
pubblico (contributi che in sedici anni, in moneta odierna, furono di soli
50.000 euro), e in particolare grazie alla partecipazione dei numerosissimi
volontari provenienti da tutte le frazioni del Comune. Le Feste ottennero una
risonanza nazionale ed europea, con un consenso impensabile da parte dei
mass-media (stampa culturale e turistica, servizi televisivi Rai e locali),
oltre a divenire oggetto di studio presso le più svariate università con
numerose realizzazioni di tesi di laurea incentrate su un fenomeno considerato
di straordinaria valenza sotto il profilo culturale, antropologico e
commerciale.
Il Comune di Brisighella nel 1996 esonerò il prof.
Vitali e l’Associazione Feste Medioevali,
assegnando la gestione ad una società di Rimini. Successivamente creò una
propria società “S.R.L.” a maggioranza pubblica, riducendo in seguito il
capitale sociale per un passivo di gestione fino a giungere a liquidare la società
pubblica nel 2010, azzerando il capitale nonostante i “sostanziali” contributi
pubblici.
Poiché Vincenzo
Galassini
e il prof. Andrea Vitali stanno
curando la realizzazione di un libro sulle prime sedici edizioni delle Feste
(1980-1995) si richiede ai cittadini di contribuire con materiali fotografici,
video, racconti, memorie e coinvolgimenti personali oltre a quant’altro possa
essere utile per la “memoria storica delle Feste Medioevali”.
Contattare l’email brisighellaierioggi@gmail.com
o telefonare al 347. 430 98 38.
* Amarcord è oggi una parola della
lingua italiana che indica il ricordo nostalgico, il parlare in modo
malinconico di momenti ormai lontani nel tempo. Originariamente, però, il termine
deriva dal dialetto romagnolo “a m’arcord” che vuol dire “io
mi ricordo“. L’uso a livello nazionale della parola e il suo nuovo
significato si devono all’omonimo film di Federico Fellini del 1973.
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