Silvano Montevecchi, il ‘brisighellese’
cittadino onorario di Ascoli
Aveva iniziato il suo percorso di
Fede proprio nella sua Romagna, prima di approdare ad Ascoli nel ‘97. Il 30 agosto di
sedici anni fa era stato nominato
Vescovo della diocesi di Ascoli Piceno, ricevendo l'ordinazione
episcopale il 4 ottobre 1997 dal
cardinale Achille Silvestrini, anche lui originario di Brisighella. E fece
il suo ingresso in diocesi il 25 ottobre. Da allora iniziò quel legame profondo
con la città e con il territorio Piceno, culminato, il 16 giugno 2012, durante i
festeggiamenti del 50esimo anno di
sacerdozio di Mons. Silvano Montevecchi, con il conferimento
della cittadinanza onoraria da parte dell’Amministrazione civica del Comune di
Ascoli Piceno. Momento clou di questo amore tra Montevecchi e la città, è stato
anche, il 4 agosto di due anni fa, quando gli fu consegnata la medaglia dedicata al Santo Patrono,
nell’ambito del premio “Città di Sant’Emidio”, istituito, come fece notare
allora il sindaco Guido Castelli, come “grato riconoscimento della città a
quelle personalità che si sono particolarmente distinte nel campo della
solidarietà”. Montevecchi ha anche conferito l'ordinazione episcopale al
Vescovo di Latina, di origini ascolane, Giuseppe Petrocchi. Sua Eccellenza, consacrato sacerdote il 16 giugno del 1962,
ha vissuto l’evolversi dei grandi processi democratici dell’occidente, ma anche
delle delicate e talvolta violente lotte ideologiche di quel periodo. “Eravamo
una generazione di giovani sacerdoti con un entusiasmo particolare anche perché
si era in un’epoca di grandi riforme e
cambiamenti – ricordò festeggiando i 50 anni di sacerdozio –
Era il periodo del Concilio Vaticano
secondo, e il Papa
Giovanni XXIII seppe dare un’impronta nuova alla Chiesa,
un’impronta che si basava sull’esigenza di farsi capire; e per farsi capire è
indispensabile anche saper ascoltare.
Ciò mi ha permesso di imparare da tutti,
anche da chi aveva posizioni completamente opposte dalle mie e dalla Chiesa
come i comunisti o gli anarchici”. Sul
suo legame con la città, disse: “Non ho avuto difficoltà particolari dal punto
di vista relazionale perché gli ascolani, come noto, sono persone accoglienti. Ma quando arrivai
dovemmo subito fare i conti con problemi concreti: c’era infatti da poco stato
il terremoto che aveva danneggiato diverse chiese tra cui il duomo, che per un
periodo venne anche chiuso. Ci furono parecchie
difficoltà ma ora è bello vedere le chiese tornate al loro
splendore.
Al lutto partecipa la “Memoria storica di Brisighella – I
Naldi – Gli Spada” di cui era socio onorario.
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