Mulino a vento – miniatura, XIV secolo.
La Torre di Pistrino, ora Casa Zoffoli Mario e Paola
Piero Malpezzi - Molto all’interno, non visibile dalla
strada e posto su di un caratteristico colle pieno di verde, è ricordato come
primitiva sede di antico cenobio, poi di castello, che nel 1284, apparteneva al
ricordato Maghinardo Pagani da Susinana, detto da Dante“demon dei pagani”.
Lo storico Metelli scrive che Maghinardo fu costretto a restituirlo ai
faentini, in un lodo arbitrale del Vicario di Romagna, Guglielmo Durante. La
località viene pure ricordata da Achille Lega (1824-1829) nella sua opera
“Fortilizi in Val di Lamone”. Il Lega dice che Pistrino, Castel Poggiale e
Ghiozzano erano muniti un tempo di fortilizi. Nel censimento del Cardinale
Anglico, nel 1371, viene ricordato come “Villa” e censita con ventisette
focolari (centottantanove persone circa). Oggi di questa antica residenza (di
monaci? di feudatario?) non resta che una possente torre (alta m. 16) su pianta
rettangolare (m. 8 x m. 6,70) che si erge nel punto più elevato dell’altura
(altitudine m. 228), protetta, un tempo, da una muraglia che forse, correva
intorno al margine della posizione medesima. Fino a poco tempo fa questo luogo
è appartenuto alla famiglia Bassani, ora è di proprietà di Mario e Paola Zoffoli.
Detta torre, così si tramanda, venne restaurata
nel 1688 da Antonio Bassani ed in seguito dai suoi discendenti. Per questo
ancora oggi essa è ben visibile emergente in mezzo ad un ampio parco di verde.
Recenti studi ci dicono che in questo luogo esisteva un mulino a vento, l’unico
di questo tipo nella zona. Tradizione popolare tramanda anche che questo antico
frantoio di cereali fosse stato costruito da monaci per sottrarre la povera
gente alle tasse esose di un feudatario locale. Un personaggio singolare che
viene ricordato da molti storici è “Fra Guido da Pistrino”, celebre
predicatore, che suscitò con la sua cultura, specie nelle cose sacre, vasta
ammirazione. Piero Malpezzi
STRADA CASALE - Piccolo centro abitato, frazione di
Brisighella, bagnato dal rio Val di Casale e dal fiume Lamone. A Strada
Casale è da segnalare il ritrovamento, avvenuto nel 1970, di alcuni ambienti
appartenenti ad un più ampio edificio di età augustea. I resti di questa villa
romana, che si trova in un terreno posto tra l'antica strada e la ferrovia,
sono costituiti da muri in ciottoli, mattoni sesquipedali e frammenti laterizi,
con pavimenti in opus spicatum e soglie in pietra. Le strutture sono state
restaurate e si conservano all'interno di una piccola area delimitata da un
terrapieno. Di fronte alla borgata di Strada Casale, in cima al colle sulla
destra del Lamone, si trovava poi una volta l'unico mulino a vento della valle del Lamone, quello di Pistrino (il
toponimo deriva dal latino pistrinum, che appunto significa mulino). Si
dice che la sua origine risalga al tardo Medioevo quando una piccola comunità
di monaci decise di costruirlo per venire in aiuto a coloro che non potevano
pagare le tasse imposte sulla macinazione delle granaglie dai proprietari dei
mulini ad acqua del fondovalle.
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