LA CURIOSITÀ: In giro per le
campagne romagnole sono presenti numerosi fortilizi risalenti al Medioevo, che
il più delle volte versano in uno stato precario.Forse non tutti sanno che a
pochi chilometri da Faenza, tra Marzeno e Modigliana, è presente la
Torre di Ceparano.Questo antico rudere ha una storia che inizia
più di mille anni fa; la prima notizia nota di una fortificazione su questo
monte è del 970, quando è ricordata una pieve con attorno un castelletto. In
origine sotto il dominio dei Conti Guidi, nel 1167
il fortino venne assalito dai faentini, che distrussero la chiesa, le case e le
fortificazioni. Nel 1258 il conte di Modigliana cercò di riprendere possesso
dell'area, ma i faentini glielo impedirono. Gli Accarisi (di Faenza)
ricostruirono la fortificazione, che nel 1313 passò ai Manfredi, nuovi signori
della città. Nel 1356 Faenza venne conquistata dal Cardinale Albornoz, che
distrusse parecchie fortificazioni nei dintorni della città, inclusa la Torre
di Ceparano.
Vent'anni dopo Astorgio I Manfredi riprese il controllo sulla città, e nel 1378 la Torre venne ricostruita, come ricordato in due lastre di pietra ritrovate in una delle cisterne del fortino (ora conservate in Pinacoteca) In seguito il sito di Ceparano seguì gli eventi storici faentini: passò al Duca Valentino nel 1500, ai veneziani nel 1503 e, infine, allo Stato Pontificio nel 1509. E proprio la Santa Sede decise, nel 1577, di demolire la Torre, occupata da tempo dai briganti, che usavano questa e altre fortificazioni come basi strategiche. Oggi la torre è ancora ben visibile, così come lo sono le due cisterne, il pozzo, il forno e la scala per salire ai piani superiori. Nella fotografia, risalente al 1936, è visibile una "scalata" alla torre.
Vent'anni dopo Astorgio I Manfredi riprese il controllo sulla città, e nel 1378 la Torre venne ricostruita, come ricordato in due lastre di pietra ritrovate in una delle cisterne del fortino (ora conservate in Pinacoteca) In seguito il sito di Ceparano seguì gli eventi storici faentini: passò al Duca Valentino nel 1500, ai veneziani nel 1503 e, infine, allo Stato Pontificio nel 1509. E proprio la Santa Sede decise, nel 1577, di demolire la Torre, occupata da tempo dai briganti, che usavano questa e altre fortificazioni come basi strategiche. Oggi la torre è ancora ben visibile, così come lo sono le due cisterne, il pozzo, il forno e la scala per salire ai piani superiori. Nella fotografia, risalente al 1936, è visibile una "scalata" alla torre.
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