SCIOPERO di 8 ore e presidio di
fronte ai cancelli alla Remp, a Fognano.
I 49 lavoratori, da alcuni mesi senza stipendio, chiedono chiarezza sul futuro dell'azienda. Da alcuni mesi senza
stipendio, non ricevono neppure indicazioni su come la proprietà intenda superare
le attuali difficoltà. Lo sciopero è stato proclamato dopo l'ultimo incontro con
la proprietà e sindacati tenutosi martedì. «DOPO un susseguirei di incontri
inconcludenti e di promesse mai mantenute, la direzione comunica la necessità
di una strategia diversa, ancora da decidere, ma non rinviabile. I dipendenti
nonostante tutto hanno continuato a lavorare e hanno pazientemente accettato molti
i rinvii ed i problemi. Ma oggi i problemi sono diventati troppo grandi e i posti
di lavoro a rischio. Occorre un piano industriale, che nel medio periodo. La
Remp è una azienda specializzata nella lavorazione della gomma, produce
pavimenti in gomma, piantali in lattice, sorta a Fognano dal 1964, arrivò a impiegare 150 persone suole
e altri articoli. Come Remp nasce nel 1986 dalla separaziono delle industrie
del gruppo Everest, ma il nome Fage era a Fognano dal 1964. Fondata da Angelo Gallignani, il figlio Andrea è tutt'ora uno
dei proprietari, fu la prima industria della vallata del Lamone, arrivando a
impiegare anche 150 persone.
L'azienda nata nel 1986 dalla
separazione delle varie società del gruppo Everest di Fusignano, sin dalle sue
origini si è caratterizzata per l'alta qualità produttiva, la ricerca
d'avanguardia e l'affidabilità dei materiali. Proprio all'inizio del 2016 ha
avuto l'importante commessa di una fornitura all'Università La Sapienza di
Roma. E non mancano incursioni commerciali sui mercati di ben quattro
continenti
Già qualche anno fa aveva registrato un momento
di difficoltà, ma sembrava superato dall'ingresso di nuovi soci» «CI SONO state difficoltà nel 2012- 2013, poi la ripresa e nell'ultimo anno
un'implosione - afferma Roherta Ceroni della Cisl - la cassa integrazione
ordinaria è stata utilizzata pochissimo, il lavoro c'è. Manca la liquidità, i
lavoratori debbono ricevere ancora il saldo del mese di febbraio le famiglie sono
davvero in difficoltà. La proprietà ha prospettato due ipotesi: ricapitalizzazione
o concordato, ma in modo vago. E i lavoratori sono allarmati». «C'È
l'incertezza più assoluta afferma
Antonio Mantovani della Cgil - si è affidato uno studio di consulenza e le
soluzioni prospettate sono due: la ricapitalizzazione o una procedura
concorsuale con continuità dell'attività. Ma parliamo di ipotesi ancora vaghe,
una decisione non è stata presa». Claudia
Liverani
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