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venerdì 26 giugno 2015

S.ANTONIO A MONTE PAOLO (RA) –ITINERARI RELIGIOSI TURISTICI


Per arrivare a Monte Paolo adiacente ai confini del comune di Brisighella si parte dalla strada provinciale 73  -S. Lucia delle Spianate - Samoggia e di Urbiano-,  dopo S. Lucia e il ristorante Manuelli si rientra nel comune di Brisighella, dove è nato il celebre ciclista Ronconi, a sinistra inizia la strada sterrata per arrivare alla chiesa di S. Antonio.
Questo posto vale la pena di visitarlo nonostante 55 km circa lo separino da Ravenna (e ci si metta più di un'ora ad arrivare). Perchè? E' completamente immerso nella natura! Seguendo una strada asfaltata di una corsia e mezza (quelle tipiche di montagna dove ogni macchina che incontri che viaggia nell'altro senso ti chiedi: e come faremo a passare sta volta?) avvolta nel verde non si sente  altro rumore che quello dei pneumatici sul terreno. Dopo aver passato un ristorante che apre solo di sera (!) e aver percorso circa 5 km dalla strada principale si arriva alla chiesa di S. Antonio:




Qui ci sono due "itinerari": uno che è il viale dei Mosaici (una stradina ciottolosa costellata, a destra e sinistra, di mosaici che ritraggono le "tappe" della vita di S. Antonio) e l'altro è un percorso che arriva fino alla cappella dove (si pensa che) il Santo pregasse (e nella quale si può entrare muovendo un chiavistello).


i mosaici lungo il viale - prima parte



i mosaici - parte seconda
Il comune denominatore è la pace: quasi sulla sommità di una bassa collina non si sentono davvero rumori e si è circondati dal verde. Si potrebbe camminare per ore, anche nei momenti più caldi, tanto è fitta la vegetazione.
Di fronte alla chiesa c'è una fontana e un albero sotto cui sono appesi degli oggetti fatti da frati in legno (cucchiai, mestoli, forchettoni). Sopra ognuno è scritto un prezzo e di fianco c'è una cassetta per le offerte. Il tutto sembra curato e rispettato: una piacevole realtà.
Una gita che consiglio a chi vuole respirare serenità!


SANT’ANTONIO A MONTEPAOLO



Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Coordinate: 44°09′16″N 11°52′48.3″E (Mappa) Montepaolo è una località che si trova a sette chilometri da Dovadola (presso Forlì) ed ospita un eremo dedicato a Sant'Antonio di Padova, che costituisce il più importante santuario antoniano dell'Emilia-Romagna.
La storia di Montepaolo è indissolubilmente legata a quella di sant'Antonio, che per due volte fu presente in questo luogo.
Antonio di Padova nella primavera del 1221 incontrò san Francesco ad Assisi, dove si era svolto il capitolo dei frati minori. Terminato il capitolo, il giovane portoghese fu notato da Frate Graziano, uno dei primi francescani vicini a san Francesco, che inviò Antonio proprio in un eremo a Montepaolo, dove già risiedeva una piccola comunità di frati. Per lo studio e la preghiera personale, Antonio usava una grotta naturale che era presente sulla collinetta boscosa dell'eremo. Nel 1222, dopo una sorprendente e inaspettata predica da lui tenuta per obbedienza al vescovo, a Forlì, e che costituì la sua prima predica pubblica, Antonio fu chiamato a svolgere a tempo pieno il servizio di predicatore e dovette lasciare Montepaolo.
Vi soggiornò una seconda volta per breve tempo nel 1228 quando, diventato Provinciale dell'Ordine, dovette compiere la visita canonica presso tutte la comunità della propria provincia.

Storia del santuario
Montepaolo oggi
Il Cammino di Assisi

I frati francescani nel corso degli anni abbandonarono l'eremo, e l'accesso stesso alla grotta nel XVII secolo fu impedito da una frana. Nel 1629 il nobile Giacomo Paganelli di Castrocaro fece costruire sulla collina di Montepaolo una cappella in onore a sant'Antonio di Padova, come ex voto. Nel 1790 la cappella venne ampliata, vi si costruì accanto una casa canonica mentre la grotta veniva resa di nuovo accessibile; ma solo nel 1898 i frati tornarono ad abitare l'antico eremo. Il 15 agosto 1905, la grotta, oggetto di ulteriori lavori di restauro, venne benedetta, mentre, il 29 giugno 1908, il Vescovo di Forlì Raimondo Jaffei, amministratore della Diocesi di Modigliana, pose la prima pietra del nuovo Santuario, che fu consacrato, il 7 settembre 1913, dal vescovo di Modigliana Luigi Capotosti.
Nel 1932 si completò la costruzione del campanile annesso alla Chiesa, neogotica.

L'eremo è oggi abitato da due comunità francescane, i Frati minori e le Sorelle minori di Maria Immacolata, che accolgono gruppi e pellegrini.
All'interno della chiesa è custodita una reliquia del Santo, recentemente prelevata dal corpo custodito presso la Basilica di Sant'Antonio di Padova. Nei pressi del santuario, seguendo il "sentiero della speranza", si raggiunge la piccola cappella ("grotta"), che ricorda il luogo in cui il Santo secondo la tradizione si raccolse in preghiera. Il "viale dei mosaici" mostra invece la storia del santuario.

L'eremo di Montepaolo è il punto di partenza per il pellegrinaggio detto Cammino di Assisi.