Il 2012 è stato un anno difficile per il turismo nelle terre di Faenza. Lo
attestano i numeri relativi alle presenze e agli arrivi registrati in questi
ultimi dodici mesi. A risentirne maggiormente sono soprattutto il capoluogo
faentino e Riolo Terme mentre tengono ed in alcuni casi crescono,
soprattutto sugli arrivi, Brisighella
e Casola Valsenio. Sostanzialmente nella norma storica sono le performance
dei dati relativi a Castel Bolognese e Solarolo. «Il 2012 - conferma il
direttore della società di area, Filippo Olivucci - è stato, dopo alcuni anni
di stabilità o di leggera crescita, un anno difficile dal punto di vista degli
arrivi e delle presenze per tutto il comparto turistico. Dall'inizio dell'anno
al 31 dicembre si riscontra un decremento degli arrivi (-5.760 arrivi pari al
-7,58% sul dato del 2011) ed un calo pesante delle presenze (-29.511 pernottamenti
pari a -12,53% sul 2011)». Per questo urgono azioni che, nel limite del
possibile, sappiano potenziare l'appeal turistico verso il comprensorio. A
spiegare i necessari sviluppi è lo stesso direttore che conferma come «queste
difficoltà riscontrabili vanno superate attraverso l'implementazione, ancora
maggiore, di azioni mirate sui mercati target esteri (Germania, Austria,
Francia, Benelux e Svizzera) visto che questi hanno una capacità di spesa
maggiore rispetto al mercato interno. Sarà importante perciò incrementare
azioni quali workshop, educational tour e progetti mirati su questi mercati, cercando
di proporre il nostro territorio come una componente di alta qualità del
turismo romagnolo».
Per quanto riguarda questa generalizzata performance negativa, oltre alla crisi economica perdurante, per i vertici della promozione turistica locale c'è anche dell'altro. «In primis - conferma Olivucci - c'è la grande nevicata di febbraio che ha paralizzato la Romagna e che nelle Terre di Faenza ha portato ad un calo delle presenze del 40%. Inoltre c'è il riflesso del terremoto che si è riverberato sui numeri turistici di maggio e giugno». Faenza è la realtà, sia in numeri assoluti sia in percentuale, che ha sofferto di più. Il calo è stato dell'11,24% degli arrivi e del 16,85% delle presenze. Dopo 6 anni di costante crescita è così arrivata la prima battuta di arresto dovuta soprattutto alla crisi economica. Nel capoluogo manfredo in crisi è soprattutto il segmento alberghiero mentre il settore extra alberghiero registra una crescita del 16% delle presenze degli stranieri. Infine Argillà è riuscita a risollevare le sorti di un annus horribilis per il turismo cittadino. Tra le novità positive ed in contro tendenza rispetto al territorio c'è Brisighella. L'unica che segna dati positivi sia sugli arrivi che sulle presenze. Gli arrivi crescono del 7,44% e le presenze del 6,85%. Una crescita trainata dai turisti stranieri +10,3% di arrivi e +11,5% di presenze. Ad essere sempre di più scelta prima del visitatore e del turista ci sono le strutture extra alberghiere, che diventano il vero core business del turismo collinare. 21/02/2013 - pubblicato da: Riccardo Isola
Per quanto riguarda questa generalizzata performance negativa, oltre alla crisi economica perdurante, per i vertici della promozione turistica locale c'è anche dell'altro. «In primis - conferma Olivucci - c'è la grande nevicata di febbraio che ha paralizzato la Romagna e che nelle Terre di Faenza ha portato ad un calo delle presenze del 40%. Inoltre c'è il riflesso del terremoto che si è riverberato sui numeri turistici di maggio e giugno». Faenza è la realtà, sia in numeri assoluti sia in percentuale, che ha sofferto di più. Il calo è stato dell'11,24% degli arrivi e del 16,85% delle presenze. Dopo 6 anni di costante crescita è così arrivata la prima battuta di arresto dovuta soprattutto alla crisi economica. Nel capoluogo manfredo in crisi è soprattutto il segmento alberghiero mentre il settore extra alberghiero registra una crescita del 16% delle presenze degli stranieri. Infine Argillà è riuscita a risollevare le sorti di un annus horribilis per il turismo cittadino. Tra le novità positive ed in contro tendenza rispetto al territorio c'è Brisighella. L'unica che segna dati positivi sia sugli arrivi che sulle presenze. Gli arrivi crescono del 7,44% e le presenze del 6,85%. Una crescita trainata dai turisti stranieri +10,3% di arrivi e +11,5% di presenze. Ad essere sempre di più scelta prima del visitatore e del turista ci sono le strutture extra alberghiere, che diventano il vero core business del turismo collinare. 21/02/2013 - pubblicato da: Riccardo Isola
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