Caserma
Carabinieri di Fognano
Faenza,
29 novembre 2013 - I carabinieri della
stazione di Fognano, al comando del maresciallo Vicenzo Parrinello, hanno
concluso una lunga indagine che ha consentito di identificare e denunciare l’autore di una violenta
aggressione avvenuta la notte del 25 aprile nel piazzale della discoteca Tek, in
via Proventa a Faenza, ai danni di un 28enne che aveva
riportato serie lesioni al volto giudicate guaribili con 40 giorni di prognosi.
L’aggressore, all’uscita del locale da ballo, aveva avvicinato il 28enne e
senza alcun apparente motivo, dopo averlo insultato, lo aveva colpito al volto con un pugno, facendolo
cadere per terra. A nulla era valso l’intervento di alcuni
ragazzi che avevano cercato di sedare la lite; anzi l’aggressore, che aveva
continuato a colpire anche alla nuca il 28enne si era
allontanato assieme ad un amico,
a bordo di un’autovettura di grossa cilindrata. Il ferito, dopo l’intervento di
un’ambulanza del 118, all’arrivo dei carabinieri, aveva dichiarato di non
conoscere assolutamente l’aggressore. Dalla visione di alcuni filmati tratti
dai sistemi di videosorveglianza installati lungo la strada, i carabinieri sono
riusciti a ricostruire parte del tragitto dell’autovettura e le particolari
“modifiche” del veicolo che aveva dei fanali cromati e dei cerchi in lega
nonché un terminale di scarico molto particolari, che hanno consentito di
risalire, attraverso accertamenti nei rivenditori di prodotti “Tuning” e con
successive verifiche, alla persona che aveva in uso l’auto un rumeno 22enne residente a Forlì, fra
l’altro già noto alle forze dell’ordine poiché coinvolto in vicende legate agli
stupefacenti e reati contro la persona. L’auto che non passava certo
inosservata era stata più volte controllata dalle forze dell’ordine. La
fotografia del rumeno, era stata riconosciuto dalla vittima dell’aggressione. I
carabinieri hanno così chiuso il cerchio ed hanno
denunciato il 22enne per il reato di lesioni personali.
Inoltre è stato identificato e denunciato per “favoreggiamento personale” anche
un 26enne campano residente a Forlì,
già noto alle forze dell’ordine, uno degli “amici” che la sera dell’aggressione
si trovava insieme al rumeno; il campano durante l’indagine aveva cercato di
coprire il suo amico.
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