Anche in Romagnac’è forte preoccupazione per il
provvedimento del Ministero dell’Economia che rivede la tassazione Imu sui
terreni agricoli, che finora escludeva tutti i proprietari di beni nelle zone
montane e collinari. Non sarà più così. Resteranno completamente esenti solo i
proprietari di terreni nei comuni a oltre 600 metri di altitudine, perché la
norma considera l’altitudine della sede comunale piuttosto che l’orografia del
territorio. E così tutti i comuni montani della Romagna perderanno l’esenzione. Il governo sta
tentando di uscire dall’impasse ma il decreto in arrivo in Gazzetta Ufficiale
fissa la fine dell’esenzione. L’allarme lanciato da Uncem è ripreso e rilanciato da vari sindaci
: “Siamo di fronte ad una assurda interpretazione da parte
del legislatore nazionale, che attribuisce la caratteristica di ‘montanità’
sulla base del sito ove è individuata la sede municipale. Chiunque abbia la
seppur minima capacità di contatto col mondo reale, si rende conto che nelle
aree montane uffici e servizi non si trovano sulla vetta delle montagne, ma
nelle zone urbanizzate del fondo valle, ma evidentemente chi mette nero su
bianco le leggi non ha dimestichezza con il mondo reale!”. Si elimini questo
ulteriore danno per la cura, gli investimenti, la manutenzione del territorio”.
E poi esclama: “Agricoltura, montagna, ambiente vengono ancora una volta messi
ai margini e ‘usati’ dagli apparati tecnici dei Ministeri che scrivono norme di
difficile applicazione, lontane dalla realtà, dannose e irrispettose delle
esigenze concrete di crescita e sviluppo dei territori rurali. E’ del tutto
incompreso il valore delle popolazioni delle aree montane, che già rinunciano
ai servizi della pianure e delle città per vivere in zone periferiche, ma allo
stesso tempo contribuiscono fattivamente a mantenere vivo il territorio e ne
garantiscono la tutela”. Per Forza Italia: “E’ un provvedimento che penalizza
territori che invece meritano più attenzione, più incentivi e più sostegno. E’
una stangata, un danno per la montagna, per i cittadini che vi risiedono, per
le attività che ci investono, che producono, fanno economia e allo stesso tempo
sono un presidio del territorio. Auspichiamo che governo e Parlamento
intervengano presto per rimediare”. Sono esenti dall’Imu i terreni a immutabile
destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e
inusucapibile. Solo 1.578 comuni fruiranno dell’esenzione totale Imu rispetto
ai 3.524 attuali; ben 2.568 avranno invece un’esenzione parziale, che si limita
ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali. I restanti
contribuenti, 3.912 comuni, dovranno pagare entro il 16 dicembre tutta
l’imposta sui terreni relativa al 2014.
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