LETTERA APERTA RICEVUTA.
La mostra “Tesori Nascosti”, che includeva anche
una tela del Guercino, allestita al secondo piano del Museo Civico “G. Ugonia”
di Brisighella, è stata smontata e le preziose opere accatastate in un deposito
adiacente alle sale espositive. Quando l’esposizione venne inaugurata il 27
dicembre 1997, alla presenza delle autorità religiose e civili, dal sindaco
Tiziano Samorè al card. Achille Silvestrini, dal novello vescovo di Ascoli
Piceno mons. Silvano Montevecchi al Direttore Generale dell’Istituto per i Beni
culturali dell’Emilia Romagna, non solo i brisighellesi, ma anche turisti,
studiosi e amanti dell’arte si compiacquero di trovare in una piccola realtà
come Brisighella una tale concentrazione di capolavori, opere che fino ad
allora erano stati difficilmente visibili e che spesso si trovavano in precarie
condizioni di sicurezza e di conservazione. I fiori all’occhiello erano più di
uno: il presepe in terracotta policroma della fine del Quattrocento proveniente
da Zattaglia, la grande tela del Guercino datata 1618, una tavola di Giovan
Battista Bertucci il Giovane, e ancora una Crocifissione di Nicolò Paganelli,
due vedute settecentesche di Brisighella di Pietro Piani, oggetti di
oreficeria, ceramiche, sculture. A queste si aggiunse, dopo un delicato
restauro sovvenzionato dalla Soprintendenza, la terracotta dipinta a freddo
raffigurante la Madonna del Popolo, oggetto di venerazione da parte di
generazioni di brisighellesi. La mostra
era inoltre un bell’esempio di collaborazione di diverse Istituzioni locali,
proprietarie delle opere: Comune di Brisighella, Parrocchia di S. Michele
Arcangelo, Curia vescovile di Faenza, U.S.L. di Ravenna, unite da un unico
intendimento: consentirne la visibilità, in un ambiente che ne garantisse la
sicurezza e la conservazione. Il
curatore della mostra, Giorgio Cicognani, aveva scelto come sottotitolo “Dal
territorio al Museo Civico” per sottolineare il radicamento nella storia della
Comunità di questa iniziativa che ben si affiancava alle collezioni grafiche di
Giuseppe Ugonia: il maestro litografo infatti aveva sempre mostrato attenzione
e amore per l’arte della sua terra, anzi la mostra si poneva come omaggio alla
sua memoria e al suo insegnamento. Ora,
lascia stupiti e indignati la scelta di sottrarre all’ammirazione dei visitatori
tale prezioso e ricco materiale!
Questa lettera aperta vuole essere una denuncia
della attuale situazione e anche un appello rivolto innanzitutto
- agli
amministratori che hanno potere decisionale affinchè, nel pur giusto intento di cambiare e di favorire giovani
artisti, non riservino una destinazione così punitiva a queste opere,
chiudendole in un deposito;
- alle
Associazioni, in particolare a quelle che si definiscono “culturali”, affinchè
non possano dire: “non lo sapevamo”, ma si impegnino con la loro autorevolezza
e prestigio a restituirle al più presto alla fruizione del pubblico. Si eviterà
così la possibilità, peraltro legittima, che gli Enti proprietari pretendano la
restituzione dei loro pezzi per esporli altrove, lontano dal loro contesto naturale;
- a
tutti i cittadini che sono sensibili al patrimonio di bellezza che i nostri
predecessori ci hanno lasciato e di cui tutti siamo responsabili e custodi,
affinchè facciano sentire anch’essi la loro voce.
La nostra Comunità è già stata privata del Museo
del Lavoro Contadino, che giace da quasi un decennio abbandonato in un luogo
del tutto inadatto, più simile a una discarica che a un deposito.
Non facciamoci sottrarre anche il piacere di
ammirare e far ammirare i “Tesori” del nostro territorio.
Clementina Missiroli Brisighella, 23 maggio 2012. Via Pianori 2 -
48013 Brisighella (RA) e-mail:cmissiroli@libero.it cell: 339 7466697
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