Di Ruggero
Moretti dal libro GPA 25 anni di attività edizione. Collana Brisighella Ieri e
Oggi (1998). …ritorniamo indietro nel
tempo, circa febbraio-marzo 1973, quando circolarono le prime avvisaglie che il
gruppo UOEI di Faenza stava organizzando ed allestendo una super impresa
sportiva: signori, nientemeno che la traversata dell’Appenino a piedi, con
partenza dalla Piazza della signoria di Firenze arrivo in Piazza del Popolo a
Faenza, 100 Km tondi tondi, con la data
fissata nell’ultimo sabato di maggio. La notizia fece scalpore, passò di bocca
in bocca e diventò l’argomento di discussione anche nel Bar, dove la sera ci si
trovava per trascorrere qualche ora. Devo dire che questa impresa ed affascinò tutti, essendo noi per la
maggior parte dei cacciatori e di conseguenza anche camminatori: ognuno disse
la sua, si facevano calcoli, paragoni, ma per la verità, nessuno di noi sapeva veramente cosa volevano dire 100
chilometri a piedi…….Nel paese si diffuse ben presto l’eco della partecipazione
alla Cento di un manipolo di svitati e l’interesse fu tanto che aderirono delle
persone fino allora impensabili. Sull’onda di questo magico e contagioso
entusiasmo, partimmo in quarta, ci volevano almeno qualche allenamento, ma il
tempo a nostra disposizione era sai misero, poiché mancavano appena due mesi
all’appuntamento: con un nutrito
gruppetto riuscimmo a fare 4 o 5 uscite alla domenica mattina. Quando
restarono solo 15 giorni al fatidico sabato
26 maggio, qualcuno balenò in testa l’idea di fare una prova generale: da Brisighella
alla colla e ritorno (circa 80 Km).
………..Menziono solo i due
autentici trascinatori di questa odissea Campagnoni Augusto e Santandrea
Germano, generosi sempre in testa a spronare ed infondere coraggio, nei momenti
di crisi dell’inesperto drappello. Io patii con un paio di scarpe da tennis
nuove, ma ebbi la brillante idea di mettere nello zainetto un paio di sandali
“da frate” ,
perché mi dissi, “non si sa mai” : quante
volte le benedissi
Quando giungemmo infatti a Biforco. Dovetti
calzare i sandali fino alla Colla e ritorno. La fatica, i problemi fisici, lo
sconforto, l’inesperienza di quella prova ci resero ancora più determinati e
risoluti a misurarci con la prima Cento del Passatore,corsa che con orgoglio
superammo brillantemente, dando così il nostro contributo alla nascita della
podistica più bella del mondo.
La cronaca di questa corsa è doverosa obbligata,
perché da questa gara furono poste le fondamenta della nostra attuale Società,
fu infatti lamolla che fece scattare in noi la passione per il podismo,
un’attività sportiva fatta di sana fatica e di leali amicizie. Continuando a
gongolarci sulle ali di quella grande impresa, cominciammo a interessarci anche
delle piccole podistiche delal domenica mattina che stavano nascndo un po’
dovunque……..Passò qualche mese, poi, un giorno d’ottobre, sempre nella
calzoleria di Germano Santandrea, fra una chiacchera e l’altra, qualcuno
azzardò: “perché non facciamo una piccola
società podisitca, così, per conto nostro?” Replico una voce “ma va là, ce ne sono magari abbastanza delle Società, poi diventerebbe
un a cosa troppo impegnativa, andiamo bene così” . Concordammo che se ne
poteva parlare anche con altri, passando parola. Savorani Dino –Grignera- candidò il luogo “ ci troviamo tutti a casa mia, così vi
faccio sentire il vino nuovo” qunalcuno di rimando “anche quello vecchio”. Fu così che una sera di novembre, forse il
giovedì o di venerdì, partimmo con due auto dal Bar Aurora per recarci al Fondo
Grignera. C’erano: Augsto Compagnoni
–Campagno’-,Girolamo Liverani –Ciacchi-, Domenico Spada, -Ce’Ri- Vittorio
Olivucci – Olivo’zz-, Germano santadrea (E Calzule’r- Dino Savorani –Grignera-,
Claudio Rondinini, Giuseppe Rosetti, Vittorio Sgarzani ed il sottoscritto Ruggero Moretti………..
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