lunedì 21 maggio 2012

IL SULFUREO “PICATRIX” PUBBLICATO NEL 1994, FESTE MEDIEOVALI DI BRISIGHELLA.


Brisighella, il paese dove fu tradotto il più temuto libro del Medioevo. -Esaurito-
Brisighella visse il traduttore del libro di magia citato da Umberto Eco nel suo “Il Pendolo di Foucalt” conservato al British Museum di Londra sotto il nome “Manoscritto Sloane 1305”. Anche la biblioteca dell’Arsenale di Parigi ne possiede una copia così come la Niedersachsische Landsbiblioteche di Hannover, segnato MS IV 397. Il testo, scritto originariamente in arabo nel XI secolo, fu tradotto in Europa nel 1256, sicuramente a Brisighella, il che darebbe a questa cittadina il diritto di aver diffuso nel mondo un satanico best-seller il cui contenuto andava dalla formula per distruggere una città, alla creazione del “raggio del silenzio”, dal disegno di macchine  volanti alla formula per influenzare e uccidere una persona a distanza. Nel ‘500 il “PICATRIX” oltre ad esser messo all’indice dei libri proibiti, fu esecrato persino dai più accaniti astrologi e negromanti, al punto che Cosimo III de’ Medici lo fece buttare nel rogo insieme ad altri libri ritenuti empi. Certamenti il libro resta importante nel panorama dei manoscritti astronegromantici giunti da un oscuro passato.
Qualcuno dice che i terremoti che scuotono a volte Brisighella sono tenuti a bada da un sortilegio del Picatrix: chissà.

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