più forte dell'acciaio fu il suo
cuore
L'opera edita da - Fondazione La Memoria storica di Brisighella
“I Naldi - gli Spada” (Carta Bianca Editore, Via Fermi 18 - 48018 Faenza -
ott.2008) è in vendita presso la Fondazione in via delle Volte 1 - 48013
Brisighella (Ra) c/o sig.ra Raccagni Tredozi prof.ssa Velda t.0546 81186 (anche
fax) e-mail: info@memoriastorica.org
La storia è racconto
attraverso i libri
l primo testo che
accompagna la presentazione è in genere quello diffuso dall'editore, dalla
libreria o da critici che vengono indicati. Se non diversamente indicati sono
del sito.
1975
- Alberto Cova consegna l'elmetto piumato e la sciabola del padre Giacinto al
comandante dell'8° Bersaglieri, Colonnello Gianfranco Lalli
IL RECUPERO DELLA LAPIDE Quando dal campo di
battaglia si recuperarono i morti Cova stringeva ancora in mano le bombe.
Giacinto Cova fu sepolto nel cimitero presso la cantonale di Bardia dove rimase
fino al 1952. Ad un anno dalla sua morte, nel Circolo "Giuseppe
Toniolo" della Parrocchia di S. Ippolito venne inaugurata una struttura
lapidea stilizzata con elementi di grande impatto simbolico, realizzata
dall'artista faentino Riccardo Pretolani con originale abbinamento fra un busto
in terracotta patinata a imitazione del bronzo (soluzione resa necessaria
dall'economia del tempo di guerra) e marmi colorati (Fiamme). Dopo poco più di
due anni, fra i bombardamenti del 1944 ed il vandalismo dei soldati alleati
acquartierati presso S. Ippolito nel 1945, la lapide riportò gravi danni e
venne in seguito impiegata nel parziale interramento della cripta di S.
Ippolito, ove rimase sepolta fino a scavi recenti. Il busto originale in
terracotta, pure infranto, permise allo stesso Pretolani di ricavare una riproduzione
in bronzo. Anch'essa ha avuto una storia travagliata, passando dalla
conservazione a S. Ippolito da parte del parroco Don Belli, ad un rigattiere
dopo la sua morte. Recuperata fortunosamente da Mannes Cova è oggi conservata
presso l'UNUCI di Faenza. In occasione
del centenario della nascita (6 ottobre 1909) la famiglia Cova, con il supporto
dell'avv. Matteo Olivieri che ha coordinato le operazioni, ha deciso di
procedere alla difficoltosa ricomposizione del monumento in vista di una
seconda e più fortunata collocazione nella sede dell'Azione Cattolica di Faenza
che è stata lieta di ospitarlo. Il restauro è stato effettuato dal maestro
faentino Valerio Contoli, che ha curato la reintegrazione delle parti lapidee
recuperate dagli scavi di S. Ippolito e la realizzazione di un calco in
terracotta del busto dal modello in bronzo conservato all'UNUCI.
Il
nome di Giacinto Cova viene ricordato:
- a Brisighella: con la titolazione di una via cittadina;
- a Faenza: con la titolazione di una via cittadina;
- di una scuola media statale;
- della sezione di Faenza dell'U.N.U.C.I.;
- a Salerno: con la titolazione della sezione dell'Associazione Nazionale Bersaglieri (vedi labaro a fianco).
- a Brisighella: con la titolazione di una via cittadina;
- a Faenza: con la titolazione di una via cittadina;
- di una scuola media statale;
- della sezione di Faenza dell'U.N.U.C.I.;
- a Salerno: con la titolazione della sezione dell'Associazione Nazionale Bersaglieri (vedi labaro a fianco).
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