martedì 4 dicembre 2012

MASSIMILIANO PEDERZOLI, BRISIGHELLESE, CONFERMATO PRESIDENTE DEI COLTIVATORI DIRETTI DELLA PROVINCIA DI RAVENNA



Massimiliano Pederzoli è stato confermato presidente di Coldiretti Ravenna per il prossimo quadriennio. "Con l'assemblea odierna - ha affermato il presidente Massimiliano Pederzoli in apertura - termina il mandato conferitoci il 15 dicembre 2008. Non sono stati quattro anni normali, ma la bellezza di 1.400 giorni vissuti intensamente, tenendo in conto il bisogno di "tenuta" del nostro Paese, della nostra società, della nostra agricoltura". Nella sua relazione Pederzoli dopo aver passato in rassegna le preoccupazioni e le criticità che affliggono l'economia e il comparto agricolo in particolare - in primis la perdita di valore reddituale garantito al produttore - e passato ad affrontare le opportunità strategiche che possono e devono essere colte per rafforzare il sistema delle imprese agricole. Richiamando il progetto in 10 punti "L'Italia che vogliamo" presentato dal presidente nazionale Coldiretti Sergio Marini al presidente del Consiglio Mario Monti nell'ambito del XII Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione di Cernobbio, Pederzoli ha posto l'accento sull'urgenza di un governo globale dei beni comuni come il cibo, degli effetti devastanti della globalizzazione senza regole, di una nuova etica che deve riguardare insieme alla politica anche le forze sociali e tutti i cittadini. Il presidente ha poi tracciato il quadro dell'agricoltura locale alla luce della profondità dei cambiamenti verificatisi negli ultimi dieci anni in provincia. Un'analisi precisa su quanto avvenuto ma soprattutto una lettura che ci consegna elementi preziosi per avanzare una "proiezione" attendibile a medio termine. Massimiliano Pederzoli è anche presidente del CER- Canale Emiliano Romagnolo per il mandato 2011-2015. Auguri di buon lavoro





  • Nonostante negli ultimi dieci anni in provincia si siano perse 3.736 imprese (quasi una al giorno) per 1.000 ettari di terreni e si siano verificate ben cinque crisi di mercato che hanno interessato l'ortofrutta (pesche e nettarine), la produzione non è arretrata in proporzione alla gravità degli eventi a dimostrazione che il tessuto imprenditoriale è solido.
  • La superficie media aziendale, dal '70 ad oggi, è passata da 6.80 Ha a 14.25 Ha in Emilia-Romagna (­più 95%) e da 6.73 a 12.93 Ha (più 92%)
  • Gli agricoltori sono passati da 11.616 a 8.828 unità (-25%), con un 8% di under 40, dato in linea con quello regionale
Alla luce di questi dati, ha affermato Pederzoli, "è chiaro che occorre un cambio di rotta importante".
A chiarire cosa vuole fare Coldiretti per mettere in campo "il nuovo in agricoltura" ci ha pensato ancora il presidente Pederzoli: "In cima alla nostra agenda di lavoro mettiamo un impegno straordinario a supporto della difficile trattativa per la riforma Pac; una battaglia ad oltranza per avere una corretta applicazione delle norme sull'etichettatura; una grande attenzione alla prima applicazione dell'art. 62 relativo alla contrattazione delle produzioni agricole e, ancora, una attenta vigilanza sull'uso corretto dei suoli agricoli, una costante mobilitazione finalizzata a favorire il ricambio generazione in agricoltura e la tutela delle nostre imprese nell'accesso al credito. Senza dimenticare - ha aggiunto Pederzoli - le emergenze fitosanitarie (batteriosi del kiwi e cinipide del castagno) da affrontare con determinazione e, ancora, tra le cose concrete che servono ai nostri agricoltori per restare in partita la promozione sia delle forme di vendita diretta che del progetto Fai (Firmato dagli Agricoltori Italiani) nato per aggregare l'offerta delle grandi produzioni".

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