giovedì 13 febbraio 2014

ARTURO MARTINI, DI ORIGINE BRISIGHELLESE, IN MOSTRA AL MIC Dl FAENZA. DOMENICA 16 ORE 15,30 “LA MEMORIA STORICA DI BRISIGHELLA” ORGANIZZA UNA VISITA.


Continua al MIC Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza - fino al 30 marzo - la mostra "Arturo Martini: Armonie, figure tra mito e realtà". La mostra è a cura di Claudia Casali, in collaborazione con i Musei Civici di Treviso, ed è realizzata insieme all'altra esposizione "Creature. Il sogno della terracotta" allestita a Bologna, a Palazzo Fava, che la Memoria storica ha  visitato in dicembre 2013. Domenica 16 Febbraio 14 alle ore 15,30 la visita alla mostra a Faenza chi vuole partecipare deve trovarsi di fronte al museo delle ceramiche dove ci sarà la guida, con l’occasione si visiterà anche le parti principali del Museo delle Ceramiche. Informazioni 328 783 4660

Sono 55 le opere tra capolavori, inediti e opere poco esposte che illustrano il percorso artistico dello scultore dagli esordi fino alla morte. Il percorso della mostra racconta la storia di un artista geniale alla continua ricerca e sfida del linguaggio scultoreo, libero dagli schemi e aperto al futuro in grado di catturare la "poesia" e la dolcezza in ciascuna scultura modellata. Arturo Martini, scultore, importantissimo della prima metà del Novecento italiano, purtroppo spesso confinato a poche righe nei manuali di Storia dell'Arte, proprio per la sua impossibilità ad essere ascritto in una sola corrente artistica, incontra più volte durante la sua carriera, commissioni a tema religioso. In particolare al MIC di Faenza troviamo due splendidi presepi realizzati in maiolica policroma che da soli valgono la visita alla mostra. Entrambi datati 1926-27. Il più grande fu realizzato su commissione dell'architetto genovese Mario Labò. I personaggi sono disposti a cerchio, tanto che il protagonista dell'opera, come notò lo stesso Labò, diventa lo spazio vuoto al centro. L'altro presepe, quello piccolo, invece attua un procedimento creativo inverso. I personaggi, sempre raffigurati con uno stile primitivo, sono rappresentati come un unico gruppo scultoreo arroccato su una roccia. L'atmosfera si trasforma così da intima a fiabesca, dai sapori prettamente natalizi.

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