Grazie all' Ispra - "Progetto piccole Isole"-, alla Provincia di Pesaro e Urbino- Ufficio Gestione della Fauna (L. 157/92)- al Parco San Bartolo, ogni anno si rinnova lo studio delle specie migratorie in arrivo in Europa dal continente Africano.
L'inanellatore
addetto e responsabile da sempre della stazione in questione è il Signor
Umberto Giusini di Gradara, guardiacaccia della Provincia di Pesaro per 33
anni, presta ora servizio volontario ed è dotato di patentino per la cattura
degli uccelli a scopo scientifico rilasciato previo esame dall'Ispra.
La
stazione è situata all'interno di un poligono militare, ogni anno occorre
autorizzazione per accedervi, ed è sicuramente una delle piu' importanti in
Italia per la raccolta di dati scientifici sugli uccelli migratori: basti
pensare che ogni primavera si catturano in media circa 7000 esemplari di
diverse specie, sia protette che non, e diverse rarità, nonchè 90-100
ricatture.
Per
comprendere l'attività dell' inanellamento occorrerebbe vederla da vicino,
come fanno ogni anno i volontari inanellatori, inanellatori ed appassionati
da tutta Italia ed Europa.
450 metri di reti mist-nest che tradotto
significa reti nebbia, ben mimetizzate nell'ambiente naturale, sul
promontorio del colle che finisce a strapiombo sul Mare Adriatico, alte circa
4 metri, fanno sì che nelle giornate di primavera col vento favorevole, gli
uccelli migratori, ma anche gli stanziali, si impiglino nelle maglie delle
reti stesse..niente paura, sono fatte apposta...ogni ora dalla 4.30 del
mattino, Giusini e i volontari, fanno il giro delle reti, disimpigliando con
maestria gli uccelli, che vengono messi ognuno in un sacchettino di cotone
fatto apposta per non arrecar danno all'animale.
Tutti i dati vengono poi caricati nel portale dell'Ispra per lo studio di rotte migratorie e delle varie specie a livello Italiano ed Europeo. L'attività è molto delicata e si sfruttano le prime ore del mattino, sia perchè la maggior parte degli uccelli migra durante le ore notturne, sia perchè lo stress agli animali sia il minore possibile, in caso di pioggia o forte vento la stazione rimane chiusa. Le specie catturate vanno dai piu' piccoli uccelli d'Europa come il regolo e il fiornacino, i luì, lo scricciolo, a tante altre specie protette e non, come pettriosso, tortore, gruccioni, rigogoli, upupe, quaglie, eccetera, oltre a rapaci diurni e notturni, ed anche a volte specie rare , come nel 2003 lo sparviere levantino, di cui non si aveva notizia in Italia da cento anni prima, il falco grillaio, raro per queste zone, nel 2000, storno roseo, e ad esempio specie non presenti nelle Marche come la civetta capogrosso, cuculo dal ciuffo, ciuffolotto scarlatto, zigolo capinero, ecc. La stazione di inanellamento di Monte Brisighella è anche centro didattico: ogni anno dalla Provincia di Pesaro e confinanti, arrivano in visita numerose scolaresche che seguono progetti di educazione ambientale, potendo vedere da vicino specie che mai potrebbero vedere altrimenti. I bambini rimangono talmente affascinati che la domenica successiva tornano con i genitori.
Và
dato atto all'Amministrazione Provinciale di Pesaro, dell'impegno che si
rinnova ogni anno nell'apertura di questa interessante stazione che si cura
degli uccelli e li studia, apportando dati scientifici utilissimi anche in
campo di gestione faunistica e venatoria.
Personalmente, ho collaborato per l'ufficio di cui sopra, alla didattica presso tale stazione, insieme ad Umberto Giusini e ad altri volontari fino al 2010. Da quell'anno ho continuato ad accompagnare scolaresche fino lo scorso anno, per progetti di educazione ambientale organizzati per le scuole del mio Comune per l'assessorato ambientale che seguivo, per il Centro di Educazione Ambientale della Provincia di Pesaro, certa che acculturare alla natura i bambini e i ragazzi di elementari, medie e superiori sia fondamentale per il rispetto della Natura stessa . Senza rispetto e conoscenza non puo' esserci gestione, nè fruizione. Quando ho avuto possibilità di spiegare ai bambini o agli adulti, dove ci troviamo, quali specie arboree e floristiche troviamo, perchè gli uccelli scelgono una rotta migratoria piuttosto che un'altra, eccetera, mi calo nei panni di chi vede tutto questo mondo per la prima volta, certa che qualcuno, come Bertino Giusini vede da svariati anni prima di me, tornerà da studioso o da ricercatore su alla stazione di Monte Brisighella. Tanti cacciatori si recano a visitare la stazione di inanellamento: c'è sempre qualcosa da imparare e c'è la possibilità di vedere da vicino tante specie cacciabili e non, tante piccole differenze che caratterizzano alcune specie, come per esempio le cutrettole, protette, o le stesse quaglie, cacciabili. Un mondo che è tutta una scoperta, il mondo dell'avifauna. E chi meglio di Umberto Giusini, uno dei maggiori esperti di uccelli puo' spiegarlo?
Auguro
lunga vita a Monte Brisighella e a chi puo' a visitarlo con attenzione e
rispetto.
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venerdì 16 maggio 2014
CONOSCI IL: MONTE BRISIGHELLA?
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