“L'informazione ai
cittadini ha evitato problemi e disagi” Tutti
d’accordo? (n.R)
NON DESTA allarme il
possibile arrivo di nuovi profughi nel faentino, nel lughese e a Russi, territori
che complessivamente ospitano oltre 600 persone. Perché, sottolineano i gestori
dell'accoglienza. Asp della Romagna Faentina, Unione dei Comuni della Bassa
Romagna e Comune di Russi, «siamo preparati, ben organizzati e abbiamo un buon
rapporto con la prefettura». «Nel faentino accogliamo 287 persone - spiega
Giuseppe Neri, direttore dell’Asp della Romagna Faentina e la convenzione con
la prefetturs ci impegna per 353
persone. Nuovi arrivi sono possibili e ci stiamo attrezzando», e aggiunge: «Delle 287 persone
presenti sul territorio, 120 le seguiamo
direttamente noi, l'arrivo di nuovi richiedenti asilo mentre noi Asp, altri
gestori si occupano degli altri. Dal 1° gennaio l'Asp sarà l'unico gestore».
Nel faentino sono una dozzina le realtà che si occupano dei profughi. Alcuni di
loro sono alloggiati in grandi strutture, è il caso dei 40 profughi all'hotel
Antica Corona di Casola Valsenio, 40 i posti a Pieve Corleto, 20 al Fontanone,
nell'ex geriatria, «temporaneamente - ribadisce Neri - destinata
all'accoglienza». I profughi sono prevalentemente uomini. Alcune donne, con
bimbi in età prescolare, sono ospiti a Reda e Fognano. «L' INFORMAZIONE
preventiva ai cittadini, - continua il direttore dell'Asp della Romagna
Faentina - in particolare ai residenti vicino alle strutture, ha evitato
problemi, le persone accolte non sono abbandonate a loro stesse, ma
accompagnate da mediatori e noi lasciamo ai cittadini i nostri riferimenti per
qualsiasi segnalazione. Qualche divergenza c'è stato, ma lo abbiamo risolto. Faccio
presente che queste persone sono assistite, ricevono vitto e alloggio e
servizi, ma sono sottoposte a un regolamento giuridico molto rigido, ad esempio
chi tiene birra in casa è sanzionato con l'espulsione. I comportamenti contrari
alle regole dell'accoglienza e della convivenza vengono segnalati al prefetto».
L'arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi , con il vescovo di Faenza Mario
Toso, ieri ha visitato il centro di formazione Cefal di Villa San Martino che si
sta occupando dell'ospitalità dei richiedenti asilo a Lugo e Cotignola. Sono
31, fra cui due i nati qui, i richiedenti accolti a Russi, e affidati alla Cooperativa sociale
il Molino, molto attiva a Bagnacavallo e alla Caritas diocesana. E quattro i
profughi attesi. Claudia Liverani Resto del Carlino
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