Nei primi anni cinquanta le osterie esistenti a
Brisighella, oltre a quella di “Pistocchi” (Ubaldo Pistocchi, 1885-1946)
sita in via Naldi n. 21, ora sede della FAPA e sul retro della Fondazione La
memoria storica di Brisighella “I Naldi - Gli Spada” e la “Grotta”
(in via Metelli n. 2) l’unica rimasta, erano quella di “Basiglio”
(Basiglio Petronici 1884-1952 l’osteria era gestita dalla moglie Anita mamma
del Sindaco Lorenzo Petronici primo dopo la liberazione), in via Baccarini n.
16 ora sede della Banca Credito Cooperativo di “Pazéz”
(Domenico Salvatori, 1888-1953, in Via delle Volte 30) ora abitazione, di “Fiorina”
(Fiorina Cornacchia, 1887-1965 in Piazza Marconi n. 4) ora deposito del
sig. Ceroni Vittorio aperto la domenica con foto storiche di Brisighella, “dla
Nigrèna” (Giovanna Ballardini, 1902-1996, in Via delle Volte n. 10) ora
albergo ristorante “La Rocca” condotta dal nipote Daniele Valgimigli dopo la
morte quest’anno del babbo Mariano, una gestione centenaria il locale più
antico del Comune dii Brisighella), “Osteria del Lamone” (gestita dal
proprietario il sig. Enrico Guerra, 1883-1957 e poi Baccarini e moglie), in Via
Maglioni n. 31, ora Tabacchi gestito dalla famiglia Palli, “La Repubblica”
(Circolo Repubblicano, che fungeva anche da osteria, sito in via Baccarini n.
23 e gestito da Carlotta Santandrea, centenaria morta l’anno scorso), soffitti
con affreschi della scuola del Giani, ora sede della Banca Monte dei Paschi di
Siena e l’Osteria “Gigiolè” (gestita da Luigi Raccagni, 1910-1959,
insieme alla moglie Maddalena Guerrieri, 1913-2003) ora sede della Pasticceria
“Oriani”.
L’ OSTERIA GROTTA era di proprietà della
famiglia Liverzani dalla fine del 1800, chiamata anche “Grotta Azzurra”,
“Grottino”, “Ranocchia”, le ultime notizie risalgono agli anni trenta, il vino
prodotto nei poderi “Liverzani” veniva tenuto nella cantina sul retro
dell’osteria e venduto dal gestore. Al piano terra l’osteria con a
sinistra un grande camino dove i clienti bevevano seduti davanti al fuoco e si cuocevano
direttamente la carne e facevano colazione con un
quartino di vino fornito dal proprietario, successivamente i gestori
cucinavano la carne e le verdure, nel retro una cantina deposito del vino in
damigiane e botti, nell’ osteria fino agli anni 60 sul banco campeggiava una
grande“Rana” simbolo della “Società La Rana” che aveva trovato ospitalità dal
1927 al 1938. Al primo piano, si accedeva dall’ingresso dell’osteria, la stanza
era utilizzata per vari scopi, dalla società della Rana che durante il
Carnevale l’utilizzava per ballare con il fisarmonicista “S’ciaborra” e
per cene con minestre, pietanze e dolci preparati dalle mogli dei partecipanti,
hanno trovato sede anche gli “Alpini” della sezione Sirio Baldi –capo gruppo
Sante Soglia-, e nel 1965 la sede dei socialisti di Saragat poi con
l’unificazione PSI. Nel 1975 per le continue discussioni e liti fra i clienti
dell’Osteria, la proprietà fu ceduta al Partito Socialista di Brisighella
–segretario Vincenzo Galassini- pagata
con i ricavi delle Feste dell’Avanti e una sottoscrizione fra gli iscrittima
intestata ad una società romana. Nel 1977 con il lavoro del volontariato in
particolare di Alvaro Tondini e Secondo Sgarzani, l’osteria fu ampliata
recuperando la cantina sul retro, scalpellando il gesso per togliere il fumo
che le aveva impregnate e tolto l’intonaco e i mattoni posti per nascondere il
gesso nell’osteria. Il “gesso” tornò a splendere, il locale cambiò
completamente aspetto con i tavoli in legno e raddoppiato lo spazio al primo
piano si accede con una scala interna a chiocciola in ghisa dei primi del ‘900.
Il progetto dei lavori e l’ arredamento di Giuseppe Rustichelli (Lugo
1913-2009 –scultore e architetto- , opere realizzate a Brisighella:
Palestra scuola elementare in legno e complesso edilizio in via Mazzini
Fognano, complesso residenziale otto edifici in via Guangello, edificio
residenziale in Piazza Don Minzoni e recupero edificio comunale residenziale
nel centro storico in Vicolo Forni, ecc). Nel 1994 l’edificio passa a Nerio
Raccagni, nel 2007 all’imprenditore faentino Pietro Morini.
La gestione della Grotta. Le ultime notizie risalgono
agli anni trenta anche se l’ osteria esisteva dalla fine del 1800 tentando di
stilare una successione riguardo le varie persone che si sono
avvicendate nella gestione di questa osteria, nella speranza di non aver
tralasciato nessuno, negli “trenta fino agli anni cinquanta” fu gestita
da Maria Casadio (1886-1980), ed Maraschèt , successivamente per
alcuni anni fu sede degli “Alpini” ed in questo periodo la gestione passa a
Maria Samorè (1912-1988); poi ad Anita Valla (1894-1979), quindi passa
alla “Peppina” (Giuseppina Liverani in Pasi, 1911-1972), poi a
Giovanna Bosi alla quale subentrò “Teresina” (Teresa Moretti 1909-1992).
In seguito Clara Rontini vi lavorò per pochi mesi e Concetta Zuffi (1928-2000).
Dopo i lavori d’ampliamento, recuperata l’ampia
cantina sul retro dell’osteria e la pulizia delle pareti in “gesso”, l’osteria
diventò ristorante venne gestita dal 1977 al 1979 da Lidia (Lidia
Casadio) , dal 1979 al 1982 da Luigi Berardi e la moglie, poi da Nerio
Raccagni figlio di “Gigiolè”, come cuochi hanno lavorato tanti chef
alcuni diventati importanti, a livello internazionale come Bruno Barbieri,
nazionale Vincenzo Cammerucci, e successivamente dal figlio Pier
Luigi fino al 2003, nel 2006 dallo chef Alessandro Ferrerini (Varese) e, dal febbraio
2012 da Conti Mirko e Angelo Randi”.
* Una parte delle notizie sono state tratte dal
libro “la Xilografia di Domenico Dalmonte” di Attilio Dalmonte e
da “Le Botteghe di Brisighella”, dal n. 10 dei “Quadri della Fondazione”
n. 10 La Memoria storica di Brisighella “I Naldi – Gli Spada”
Interno dell’ Osteria “La Grotta” schizzo a penna
di Domenico Dalmonte (1913-1990)
La
saletta al primo piano –ex sede del Psi- dopo la sistemazione (1977)
accessibile da una scala a chiocciola del 1901 ora scomparsa, originale il
servizio igienico, realizzato dalla proprietà di Nerio Raccagni
La sala al piano terra attuale. Le pareti in Gesso
naturale, lavori eseguiti nel 1976 (progetto arch. Giuseppe Rustichelli
1913-2009), il locale al piano terra è raddoppiato utilizzando la cantina della
storica osteria.
La
sala al piano terra con la gestione Nerio e Pier Luigi Raccagni, con il quadro
dell’ artista pittore Mattia Moreni (1020-1999) nato a Pavia, vissuto e morto a
Brisighella.
Particolare
della sala al piano terra, gestione Nerio e Pier Luigi Raccagni, con il quadro
dell’artista pittore Mattia Moreni (1920-1999) e due sculture in ceramica,
dedicate a “Moreni”, del ceramista brisighellese Ivo Sassi.
* Una parte delle notizie sono state tratte dal
libro “la Xilografia di Domenico Dalmonte” di Attilio Dalmonte e
da “Le Botteghe di Brisighella”, dal n. 10 dei “Quadri della Fondazione”
n. 10 La Memoria storica di Brisighella “I Naldi – Gli Spada”
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